News: Nei 70 anni dell'Europa il fututo della scuola professionale

I.I.S. Einaudi-Mattei

Nei 70 anni dell'Europa il fututo della scuola professionale

  • 12 Maggio 2020
  • News

Nei 70 anni dell’Europa il futuro della scuola professionale.

di Pamela Di Mambro e Mariapaola Guadagni

In occasione dei 70 anni della Festa dell’Europa – tanti, infatti, ne sono passati dalla celebre dichiarazione di Schuman, che ha dato vita al progetto di condivisione europeo – sabato 9 maggio l’I.I.S. Einaudi-Mattei ha accettato l’invito e ha partecipato in diretta streaming all’evento, promosso dalla Fondazione Luigi Einaudi, dall’Istituto di Studi Federalisti Altiero Spinelli e dalla Scuola della Complessità.

Se Schuman quel giorno dichiarava che l’Europa «sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto», appare opportuno chiedersi quanto un istituto d’istruzione superiore professionalizzante come il nostro possa inserirsi pienamente nel contesto europeo, in un’osmosi perfetta tra la realtà territoriale e quella sovranazionale di Schengen. Essere Europa può essere possibile in una realtà che chiama al lavoro, in una realtà che aspira a divincolarsi dai lacci che la trattengono ancora in un modello erudito e ormai superato?

Essere Europa è libertà, spirito d’iniziativa, esigenza di cambiamento e bisogno di fiducia, perché si realizza che, per la prima volta, non si è più soli, ma parte di un percorso comune in cui tanti, come noi, stanno operando per la formazione e per l’educazione degli studenti in ambito lavorativo.

Non a caso, il Cedefop – il Centro Europeo per lo sviluppo della formazione professionale – aiuta a meglio definire e ad attuare le politiche dei vari Paesi UE, al fine di far corrispondere l’offerta di formazione con le esigenze del mercato del lavoro. Ma non solo: cerca, infatti, anche di favorire, in tutte le nazioni, l’uso di strumenti comuni, come i quadri delle qualifiche, per il riconoscimento dei titoli ottenuti attraverso sistemi d’istruzione differenti a tutto vantaggio della mobilità professionale all’interno dell’UE.

Accanto al Cedefop, la Commissione Europea per l’Istruzione, la gioventù, lo Sport e la Cultura ha promosso una serie di obiettivi che riguardano il carattere precipuo della scuola professionale. Entro la fine del 2020, non a caso, intende garantire che meno del 10% dei giovani abbandoni la formazione, che il 15% degli adulti partecipi all’apprendimento permanente, ma, soprattutto, che il 6% dei giovani tra i 18 e i 34 anni con una qualifica professionale iniziale abbia seguito una parte del percorso formativo e di studio all’estero.

E in quest’ottica s’inserisce il progetto Erasmus Plus, cui l’Istituto Einaudi Mattei si promette di partecipare sin dall’anno prossimo, favorendo progetti condivisi con scuole di varie nazioni europee, aprendosi alla possibilità di scambi emotivi e culturali di ampio rilievo. Ma non solo: l’istituto, infatti, sta già operando verso l’internazionalizzazione degli apprendimenti e delle competenze lavorative: ha preso contatti con l’Associazione Intercultura, per garantire agli studenti la possibilità di soggiorni presso scuole di tutto il mondo grazie anche allo stanziamento di borse di studio; ha partecipato al Salone delle Lingue 2020 Ialca, dove ha incontrato associazioni e consulenti linguistici per l’attivazione di stage all’estero, anche nell’ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento e, non fosse stato per l’emergenza in corso, nel mese di maggio alcune classi terze e quarte avrebbero partecipato alla crociera a Barcellona.

La scuola professionale sta crescendo e, soprattutto, sta portando avanti ciò che era stato già annunciato pioneristicamente nell’articolo 4 del Decreto Legislativo del lontano 1994: «l’ordinamento scolastico italiano […] per quanto riguarda il contenuto dell’insegnamento e l’organizzazione del sistema istruzione, favorisce la cooperazione tra gli Stati membri per lo sviluppo di una istruzione di qualità e della sua dimensione europea […]».

 

Se avete piacere di ascoltare l' intervento della Dirigente Scolastica, lo trovate a 1,13' di questo video: LINK